Un incontro Super!

Cosa spinge un ragazz* a innamorarsi di un Supereroe ?

Lo abbiamo chiesto a Carmine Di Giandomenico, fumettista teramano. Esordisce giovanissimo nel mondo del comics disegnando la miniserie “Examen”, scritta da Daniele Brolli. Dopo altre numerose pubblicazioni in Italia, tra il 2004 e il 2005 dà alla luce l’opera in due volumi “Oudeis”, di cui è autore completo. Dal 2005 inizia la collaborazione con la Marvel Comics, disegnando diverse miniserie di alcuni tra i personaggi fondamentali dei comics. Nel 2016 comincia a lavorare anche per DC Comics, dedicandosi a personaggi cult come “The Flash”, “Batman” e “Cat Woman”.

Durante una chiacchierata informale, l’artista dichiara di vivere un profondo legame con Superman, uno dei personaggi dell’universo DC più amato, supereroe che ha incrociato le vite di tutti noi.

Ma oltre il mantello c’è tanto di più.

“Amo l’alieno cresciuto da un uomo semplice ma ricco di saggezza e umanità”. Jonathan Kent, padre di Clark, simboleggia il primo fallimento dell’eroe. Sarà la sua morte, nel film di Donner, ad innescare la miccia di quel senso di difesa della vita di ogni essere terrestre, perché, nonostante i suoi poteri speciali, Superman non sarà in grado di far ripartire un cuore. “E questo mi ha sempre fatto innamorare del personaggio che vive e si muove in maniera eroica e supereroica, non per rendersi invincibile, ma per sfuggire alla sua impotenza di fronte alla morte naturale”.

Un altro personaggio al quale si sente vicino è “Batman”, icona mondiale del mondo supereroico.

Un progetto l’ha visto co-autore, assieme a Chip Zdarsky, nello sviluppo delle pre-origini ufficiali del personaggio.  Una storia nuova, che si concentra sulla figura di Bruce Wayne, e non sul suo alter-ego mascherato. In un viaggio tra l’Europa e l’Asia, il fumettista lavora attentamente sulle espressioni facciali del super-eroe in borghese, attraverso le ombre del volto, proiettando il simbolo del pipistrello nelle angolazioni delle sopracciglia, elemento importante che comunica a pieno lo stato d’animo del character. “Anche se non si vedrà mai Bruce Wayne in costume da vigilantes” – dichiara– “ho proiettato su di lui la rabbia e l’essenza della vendetta”. Perché è proprio questo il sentimento su cui si concentra l’opera, sentimento che Carmine comprende poiché, durante la pandemia, anche lui ha subìto una perdita familiare. “Oggi, quando disegno Batman, non penso al personaggio carismatico, ma a quel vuoto dovuto alla perdita che lui non riesce a riempire. Quel vuoto che cerca di riempire con la rabbia”.

Prerogative di molti supereroi sono sicuramente l’umiltà e la disponibilità e Carmine Di Giandomenico non è stato da meno. Oltre al suo tempo ci ha concesso l’uso delle immagini usate in questo articolo e ha condiviso con noi preziosi punti di vista sulle varie figure. 

Siamo orgogliosi di dedicare una pagina del nostro blog e del nostro viaggio tra le pareti a Carmine. Sono queste le occasioni che consentono a Quinta Parete di esprimersi: creare sinergie per valorizzare il territorio attraverso bellezze, meraviglie e talenti, e trasmettere tutto questo agli occhi di chi legge, per suscitare la curiosità di scoprirle in prima persona.

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